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SIERRA NEVADA

 

09-17 ottobre 2017

 

Dal 9 al 17 ottobre un gruppo di 20 soci della nostra sezione ha effettuato un viaggio in Andalusia, regione posta all'estremo sud della penisola iberica, a poche decine di chilometri in linea d'aria dal nord Africa, zona piuttosto arida, quindi. La meta era la catena montuosa della Sierra Nevada, a una manciata di km da Granada che si intravedeva dalle propaggini della Sierra.

L'albergo era situato nella frazione di Pradollano-Sierra Nevada, a 2100 m di quota, cittadina moderna, molto ben curata nell'architettura e nell'arredo urbano, ai piedi di un ampio, alto  anfiteatro naturale che culmina, fra le altre vette,  con il Velata (m 3392) e il Mulhacén  (m 3482). Al nostro arrivo, in serata, ci ha accolto, tuttavia, una "città fantasma", pochissimi residenti, tutti gli esercizi commerciali chiusi tranne un paio di ristoranti e...un solo albergo...il nostro! Tutto il resto silenzio, assenza, non presenze quasi inquietanti.

Cinque giorni di escursioni a solcare in lungo e largo l'ampia corona di montagne, solcata da una ragnatela di piste da sci (la Sierra Nevada è il primo comprensorio sciistico della Spagna), la penultima delle quali a scavalco dello spartiacque, scendendo nella valle opposta, lungo il Río San Juan e il Rio Jenil. Qui, dopo tre giorni di montagne color ruggine, dove il sole rovente e il freddo intenso invernale reprimono qualsiasi tentativo, ancorché timido, di presenza di vegetazione, finalmente qualche pennellata di verde ci accoglie, flora non rigogliosa ma "rassicurante" che ravviva una Sierra Nevada che temevamo fosse soltanto deserto e pietraia brunita.

Il nostro gruppo, la cui età media non era delle più verdi, ha però dato una zampata vincente, di autentico orgoglio CAI, salendo in cima al Velata (m 3392) da dove la vista abbraccia l'orizzonte fino alla fine del continente laddove, lì in fondo, si intravvede il mediterraneo.

Domenica 15 ottobre scendiamo a valle, Granada e L'Alhambra, il monumento più visitato della Spagna, l'apoteosi, valorizzato nel 1838 dallo scrittore americano Washington Irving ("Racconti dell'Alhambra") che ha portato alla luce del mondo l'arte musulmana in Andalusia. Arte islamica raffinatissima, merletti di pietra e architetture orientali con intarsi cristiano rinascimentali: uno dei vertici della bellezza del mondo, patrimonio UNESCO dell'umanità. Già, gli islamici occuparono questo territorio per quasi 8 secoli, lasciando dietro di loro autentici gioielli di arte, quando, nel 1492 il re Ferdinando e la regina Isabella conclusero un accordo di resa con gli occupanti di Grenada, ultima città "islamica"a capitolare.

Otto giorni a zonzo nella bellezza montana e artistica dell'Andalusia.

La sezione e i soci partecipanti ringraziano il direttore di escursione Sergio Bocchini, che ha condotto con perizia professionale e con passo sicuro le varie escursioni, in un territorio di non facile lettura, privo di segnaletica; gratitudine va anche a Guido Luna per avere confezionato un ottimo viaggio tra natura e arte.

Gilberto Giasprini

 

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